Ecco le skill, secondo MondoDonne.com, che un capo deve avere per guidare al meglio il proprio team.
Nonostante le donne, col tempo, abbiano conquistato anche in ambito lavorativo diritti simili a quelli degli uomini, ancora oggi sentiamo dire: “per una donna è più difficile”. Questo perché lo Stato e, in modo particolare, gli ambienti di lavoro sono sempre stati guidati dagli stereotipi, motivo per cui le aspettative sociali rendono il percorso verso il successo molto più complesso per molte professioniste.
Fortunatamente il l’evoluzione del concetto di leadership per le donne continua a cambiare e ridefinirsi. Per una donna a capo di un team, non sono soltanto necessari ruoli da gestire o obiettivi da raggiungere, ma la capacità di ispirare, motivare e creare un impatto duraturo. Questo cambiamento riflette anche una crescente consapevolezza del valore che le competenze femminili, come empatia e resilienza, apportano ai luoghi di lavoro.
Però, non è sempre tutto rose e fiori. Molte donne devono ancora lottare contro il “soffitto di cristallo” o le aspettative culturali che le vedono più adatte a ruoli più di supporto che di comando. Tuttavia, il potenziale per diventare una vera leader è già dentro ognuna di noi, per farlo emergere c’è però bisogno di skill che fanno davvero la differenza.
Parlare correttamente non basta. Essere un buon leader significa influenzare, convincere e ispirare gli altri. Qui, entra in gioco la comunicazione che diventa l’arma segreta per raggiungere l’obiettivo. Non si tratta soltanto di scegliere le parole adeguate, ma anche del tono, del linguaggio del corpo e della propria capacità di ascoltare. Una buona comunicazione è bidirezionale: non si parla soltanto per essere ascoltate, ma sopratutto per costruire una connessione.
Per migliorare questo aspetto, si può pensare si leggere i classici della comunicazione “Come trattare gli altri e farseli amici” di Dale Carnegie non invecchiano mai. Frequentare corsi di public speaking, come quelli di Toastmasters o cerca risorse su piattaforme come Coursera. Per fare allenamento tutti i giorni non c’è niente di meglio di una riunione, email per testare il proprio approccio.
L’intelligenza emotiva è la capacità di capire e gestire le emozioni, tue e di chi ti circonda. Essere empatici è la base di ogni relazione professionale di successo, perché crea un ambiente di fiducia e collaborazione. Una leader con alta intelligenza emotiva sa leggere tra le righe, percepire i segnali di disagio nel team e intervenire prima che piccoli problemi diventino crisi. È anche in grado di mantenere la calma sotto pressione, un’abilità che fa davvero la differenza.
Per lavorare su questo aspetto ci si può affidare a pratiche di mindfulness. Come la meditazione, per farlo si possono usare anche app come Calm o Headspace. Oppure si può optare per delle letture come “Intelligenza Emotiva” di Daniel Goleman è un classico, ma anche “Dare to Lead” di Brené Brown offre spunti pratici.
Prendere decisioni strategiche è una delle responsabilità più grandi di una leader. Non si tratta solo di scegliere tra opzioni, ma di capire come ogni scelta influenzerà il team, i risultati e il futuro dell’azienda. Il primo passo è raccogliere informazioni. Non buttarsi a capofitto senza valutare i dati e le conseguenze. Ma attenzione: non restare bloccata nella “paralisi dell’analisi”. Le decisioni migliori nascono da un mix di ragione ed esperienza.
Per questo, strumenti utili possono essere il metodo SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) per valutare le opzioni. Corsi come LinkedIn Learning offre moduli eccellenti sul decision making. Ma, senza dubbio, l’esperienza diretta e alle volte gli sbagli possono fare essere migliori di tanti corsi. L’importante è riflettere sull’errore e trarne insegnamenti.
Uno degli errori più comuni? Pensare di dover fare tutto da sola. Delegare non è sinonimo di debolezza, ma di fiducia e leadership. Quando si assegnano compiti in modo strategico, si dimostra al team che si ha fiducia nelle loro capacità.
Come farlo al meglio? Essere chiari nel metodo e sull’importanza del compito assegnato. Inoltre, è importante gratificare e riconoscere i risultati, alle volte un “ottimo lavoro” vale più di mille parole. Infine, frequentare dei workshop di team management, come quelli di PMI o HRPA sono ottimi per migliorare queste competenze.
Una leader non si ferma mai. Ogni anno porta con sé nuove sfide, nuove tecnologie e nuovi modi di lavorare. Per restare al passo, è fondamentale investire costantemente nella propria formazione. Dove iniziare? Ci si può dedicare a corsi online su piattaforme su diverse piattaforme online che offrono moduli completi dal project management alle soft skill. Partecipare a eventi di networking, per ampliare i propri contatti e imparare skill. Dedicarsi alla lettura, come “Leaders Eat Last” di Simon Sinek o “Drive” di Daniel Pink offrono spunti preziosi per chi vuole migliorarsi continuamente.
Diventare una leader di successo non è questione di fortuna, ma di impegno, perseveranza e voglia di migliorarsi ogni giorno. Inizia a coltivare queste competenze e vedrai che i risultati arriveranno. Ogni piccolo passo che fai oggi ti porterà più vicina alla leader che sogni di essere.