Il nuovo provvedimento è diventato la Legge contro gli sprechi alimentari e di farmaci. Ecco cosa dice è come dovremmo comportarci per essere in regola.
L’obiettivo della legge è stato quello di fissare le regole su donazione di prodotti farmaceutici e alimentari per fini di solidarietà.
Come sappiamo bene spesso il cibo e i medicinali vengono buttati via da chi non sa più che farsene quando invece potrebbero diventare una ricchezza per chi non ne ha.
Come punti principali la nuova legge ha quello di cercare di far evitare sprechi durante la produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di alimentari e farmaceutici e poi di fare in modo che le eccedenze siano destinate ai bisognosi.
Questi due punti, se applicati, permetterebbero anche un minore impatto sull’ambiente vista l’enorme produzione di scarti e rifiuti.
A tutto questi si aggiunge la ricerca ai fini di informare, formare e sensibilizzare i consumatori su quanto sopra, per fare in modo che partecipino attivamente a tutte le fasi.
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La legge contro gli sprechi in pratica
Tutti i soggetti operanti nel comparto alimentare, che vengono a trovarsi con eccessi alimentari posso donarli liberamente a persone indigenti che hanno la priorità. Se i prodotti non dovessero essere più idonei all’uso umano potranno essere destinati agli animali.
Per quanto riguarda i prodotti
Tutto ciò che è un prodotto finito della panificazione e che risulta invenduto dopo le ventiquattro ore successive alla produzione può essere donato.
Ovviamente, quando si donano prodotti alimentari destinati al consumo umano, si devono rispettare le leggi in materia di sicurezza igienico-sanitaria come stabilito nel regolamento CE 852/2004 e altri articoli.
La legge prevede anche il passaggio su tutti gli organi media per una promozione di comportamenti volti alla riduzione di sprechi alimentari e di solidarietà verso chi. È meno fortunato.
Quindi si pensa ad un recupero e ridistribuzione di quelle risorse inutilizzate che altrimenti andrebbero sprecate. Presa in considerazione anche l’idea di incentivare politiche di prevenzione di rifiuti alimentari con la possibilità per i clienti delle attività di ristorazione di potersi portare a casa i propri avanzi di cibo.
Questa è una pratica molto in uso in alcune nazioni. I ristoratori a questo proposito dovrebbero dotarsi di appositi contenitori utili all’asporto.
Saranno coinvolte nei progetti e nelle buone pratiche anche le scuole.
Allo stesso modo è possibile fare una politica contro gli sprechi anche nel comparto dell’abbigliamento, con la cessione dei propri abiti usati a fini di assistenza sociale e i prodotti farmaceutici.
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