Recensione e trama del film Trascendence, al cinema in questi giorni. Pellicola di due ore incentrata sull’intelligenza artificiale.
I protagonisti di questo film sono il dottor Will Caster Johnny Depp), alla ricerca dell’intelligenza artificiale, la moglie Evelyn (Rebecca Hall) e il loro migliore amico, Max (Paul Bettany).
Will è uno studioso dei più dotati che studia PINN, un’intelligenza artificiale cui sta dedicando la sua intera vita. Quando però parla al pubblico delle sue considerazioni e ricerche non tutti comprendono le sue motivazioni.
I suoi peggiori nemici sono un gruppo di persone che vedono nell’intelligenza artificiale solo un pericolo per il genere umano e per fermare le ricerche sparano a Caster ferendolo, non a morte, ma nel proiettile c’era del plutonio che lo farà poco a poco.
La moglie, con la quale Will aveva un rapporto strettissimo intenso, un amore incommensurabile, decide, insieme all’amico Max, di finire il progetto e di inserire la coscienza di Will, nel computer PINN, realizzato con la fisica quantistica.
Il progetto riesce. Will diviene la coscienza del computer e i due innamorati si trasferiscono in una piccola e morente città. Caster durante la notte guadagna milioni di dollari utilizzato le reti informatiche e quindi impianta un incredibile centro in cui vive con la moglie.
Non sono però tutte rose e fiori. Il gruppo che li sta cercando è sulle loro tracce e ben presto li troveranno. Nel frattempo Will aiuta le persone a guarire in modo miracoloso, ricostruendo parti del corpo e curando malattie, persino la cecità dalla nascita.
Tutte le persone che curà però diventano una specie di sua estensione, li può controllare e vivere attraverso di essi. Evelyn non si sente troppo bene e quando riceve la visita di alcuni amici (tra cui Morgan Freeman) inizia ad essere presa da sentimenti contrastanti.
Il marito le legge dentro, lei si sente spiata, non capisce il suo desiderio di espandersi in tutto il mondo. Quando si spiegano ciò che resta dell’uomo le dirà che lui sta solo cercando di salvare uomini e mondo, come aveva sempre detto di voler fare Evelyn.
Un amore intenso che fa cercare a lui ciò che voleva realizzare lei. Il finale è l’unico che si potesse concepire. Non ve lo svelerò di certo!
Il film, non molto apprezzato dalla critica, o almeno una parte, a me è piaciuto tantissimo. Certo hanno considerato il punto di vista religioso, il fatto che trapiantare la “mente” in un computer non vuol dire salvare l’anima perchè è l’anima a dar vita al corpo, a dare coscienza all’essere umano, e carattere.
Ma questo è un film! Un film non deve per forza avere la soluzione ai dilemmi del mondo e dare la spiegazione a quanto non conosciamo. Un film intrattiene e, se mai, cerca di dare qualche spunto di riflessione.
La fantascienza basa tutto su una realtà futura che “potrebbe essere” in base a ciò che è il presente. Insomma, è una fantasia. Si parte da basi scientifiche del presente per lavorarci sopra e cercare di prevedere come potrà essere il futuro.
Il film è bello, intenso, pieno di colpi di scena, di attimi di riflessioni, ma soprattutto è una storia d’amore. Will muore ed Evelyn non si dà pace. Fa di tutto per tenerlo in vita. Crede in lui fin quasi alla fine, poi accondiscente, accetta le idee di qualcun altro per poi pentirsene.
Ve lo consiglio.
Sono uscita soddisfatta dalla sala e lo rivedrei ancora.
Scopri di più da Mondodonne
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.