Vi avevo promesso la recensione del film Ghost In The Shell con Scarlett Johansson. Eccola, finalmente. Il film è l’adattamento cinematografico di un Manga. Mi è piaciuto perchè..
Come prima cosa partiamo dal titolo, che non è un titolo messo a caso. Ghost In The Shell significa letteralmente Fantasma nella conchiglia.
Il Fantasma qui viene inteso come l’anima, anche se nel film viene più identificato con il cervello. Ma non il cervello e basta, come organo. Il cervello rappresentativo dell’umano, di tutto ciò che fa di un essere umano ciò che è: un’entità senziente con emozioni e reazioni.
Ben diverso da un robot che, in questo caso, è solo la conchiglia. Ovvero il corpo grazie al quale il Ghost rimane in vita.
E il Ghost di cui parliamo è lei, Scarlett Johansson. Devo dire che ho scelto di andare a vedere questo film attirata dal trailer, dalla trama e anche dall’attrice. Mi è piaciuto molto il film Lucy, nel quale sempre Scarlett Johansson era protagonista di una pellicola mozzafiato.
Mi è così piaciuto Lucy che quando è uscito Ghost In The Shell e ne ho visto il trailer non ho saputo resistere. Avevo idea che potesse essere qualcosa di simile. Confesso che mi piacciono questi film particolari dove si esplora l’anima umana con uno sguardo al futuro.
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Ghost In The Shell
Non voglio rivelarvi troppo. Odio gli spoiler e non ve ne farò. Ciò che vi posso dire è che è un bellissimo film e merita di essere visto.
Lei, una ragazza dal passato sofferto, per essere “salvata” viene inserita nello Shell che la ospiterà per sempre. Il corpo che le danno però non è un corpo qualunque e lei non è una qualunque.
Il suo Shell si trasforma, prende la consistenza di ciò che ha attorno quindi diventa invisibile come l’aria, o l’acqua. Può correre a perdifiato, tuffarsi da un grattacielo, correre sui muri e non vi dico cos’altro. Che lavoro fa? È a capo di una squadra speciale anticrimine, ovviamente.
Poteva essere diversamente?
Ma non è tutto oro quello che luccica. La sua mente, ripulita e tenuta sotto controllo affinché non rigetti lo Shell, viene in realtà costantemente scannerizzata, così che non possa ricordare quel passato che ogni tanto le appare.
Apparentemente lavora per i buoni, si batte contro i cattivi, protegge i buoni. Anche a costo della vita. Ma cosa succede quando scopre che non è la sola? Le avevano fatto credere fosse unica. Invece no. C’è un altro e mina le sue certezze.
Le instilla il seme del dubbio in modo così sottile da catturarla. Perché in fondo lei ha capito che qualcosa non va. Cosa sono quei ricordi che tornano alla mente? E cosa accadrà se smette di prendere i farmaci come le ha suggerito il cattivo contro cui si batte?
Davvero, come dice lui, le tornerà la sua vera memoria?
E dato che ho promesso di non spoilerare non ve lo dirò. Certo è che non tutto è come sembra, non tutti sono ciò che dicono di essere. Gli amici a volte non sono amici e dietro i nemici si nasconde…
Non posso dire di più. In qualche modo mi ha ricordato anche Matrix, per l’abitudine di inserire il cavo nel foro alla base del collo che serve per dowloddare (passatemi il termine) oppure entrare nel server e nella rete.
Bella storia, ben costruita. Effetti speciali che rendono il film davvero incredibile. Ambientato in futuro, secondo me nemmeno troppo lontano da come potrebbe essere il nostro Ghost In The Shell offre spunti di riflessione.
Se un corpo è solo una macchina ed è il Ghost a renderlo umano, allora noi cosa siamo? Non siamo dei corpi, bensì esseri senzienti che abitano un guscio, una conchiglia. Cambi conchiglia e puoi continuare a vivere. Certo qualcuno ti deve spostare da uno all’altro, ma questo è compito di tecnologia e scienza, giusto?
Se un cervello (il Ghost viene identificato con questo nel film) può dare vita ad un corpo umano, ma anche al corpo di un robot, o androide che sia, il futuro cosa ci riserverà?
Ci saranno davvero robot senzienti? E soprattutto lo scopo per la loro “creazione” quale sarà? Perchè un robot è un robot, ma se ha un Ghost è tutto diverso. Diventa in grado di sentire, di provare emozioni, di vivere una vita umana seppur in un guscio di robot.
Se ami il genere ti piacerà. Con una Scarlett Johansson all’altezza delle aspettative, una storia che si dipana tra sparatorie, morti ammazzati, sentimenti sinceri, preoccupazioni e scoperte che lasciano l’amaro in bocca, ma anche incontri che commuovono.
Assolutamente da vedere, intanto ecco il trailer numero 2. È in inglese, ma rende l’idea.
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