Effetti collaterali del covid, la pandemia che cambia il mondo
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Parliamo di effetti collaterali del covid, non del vaccino o dei farmaci utilizzati. Di questo ne parlano già tutti. Parliamo degli effetti collaterali che il covid e la pandemia hanno avuto sulle persone.

Non vogliamo entrare nel merito dell’argomento che divide la società, tra chi pensa sia giusto vaccinarsi e chi è un no vax. Di libertà ne parlano già in tanti, così come di diritti e legalità. E nemmeno parlare degli effetti collaterali del vaccino.

Questo articolo vuole essere uno spaccato della società e di tutto ciò che la pandemia da covid-19 ha portato nel mondo. L’idea me l’ha fatta venire uno spot pubblicitario televisivo, ve lo mostro qui sotto.

La gentilezza in effetti pare stia scomparendo dalla faccia della Terra, ma non è per questo che ho deciso di scrivere l’articolo. Non so se hai notato, e non parlo del video, dico in generale, che le persone, rispetto a prima sono più sole.

Si sentono più sole.

Costrette in casa, chiuse dentro, impossibilitate a vedere amici e parenti per moltissimi mesi. Ora è diverso, ma il mondo è comunque cambiato. Forse per sempre. C’è distanza. La chiamiamo distanza sociale per far capire che dobbiamo rimanere distanti fisicamente per uno o due metri, a seconda. La verità è che si tratta di una distanza che ci fa diventare tutti isole.

Effetti collaterali del covid

Non parliamo di malattie e patologie che, a causa del covid, non sono state curate per dare precedenza al virus, ma di ben altri effetti collaterali, ossia di quelli che la pandemia ha avuto sulla società.

È vero che le persone si sentono più sole, quasi abbandonate. Molte si sono rinchiuse in se stesse e alcune non escono anche se oggi potrebbero. Conosco una signora ottantenne che nonostante le tre dosi di vaccino, non esce di casa da un anno e mezzo.

In questo periodo è invecchiata moltissimo e, parole sue, è davvero stanca della vita in generale. Purtroppo, la paura, crea emozioni forti che ti impediscono di affrontare anche le situazioni più comuni.

Per prendere un esempio, questa signora non scende nemmeno a comprarsi il pane, figuriamoci tutto il resto. E vive da sola. La solitudine tra le pareti domestiche pesa moltissimo, non solo alle persone come lei. E con questo mi riaggancio al video. Anche i ragazzi soffrono, forse più di tutti. Il vaccino lo vedono solo come la possibilità di uscire, di poter tornare a fare ciò che facevano prima.

Rapporto Ufficiale

Nel Rapporto OsMed (pubblicato dall’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei farmaci) c’è scritto che la terza categoria di farmaci più prescritta per l’età pediatrica è quella per il sistema nervoso centrale. Tra tutti spicca un prodotto che ha avuto un consumo maggiorato del 24,1% rispetto all’anno precedente. Si tratta di un farmaco che viene indicato per “il trattamento della schizofrenia a partire dai 15 anni di età e del disturbo bipolare a partire dai 13 anni di età”.

Quindi nei bambini in età pediatrica (fino ai quattordici anni più o meno) c’è stato un peggioramento delle condizioni di salute mentale. Provate a pensare ad un bambino che per mesi è rimasto chiuso in casa, senza la possibilità di uscire, andare a scuola, vedere gli amici, sfogarsi facendo attività sportiva.

Nello stesso rapporto è scritto “Il ricorso agli psicofarmaci presenta un andamento crescente per età, raggiungendo il massimo nella fascia 12-17 anni di età”. Cresce anche il numero di somministrazioni.

Nello stesso documento viene sottolineato anche un aumento del 18,7% del consumo di benzodiazepine (che sono farmaci ansiolitici ad effetto ipnotico, anticonvulsivo e anestetico) negli adulti. In pratica è stato registrato un maggior consumo di ansiolitici. La solitudine, la paura, l’ansia di ammalarsi e situazioni di incertezza familiare o sul lavoro, fanno sentire agli italiani il bisogno di ricorrere ai farmaci per sentirsi meglio.

In questo documento viene scritto anche:

“Dalla letteratura internazionale emerge un atteggiamento critico nei confronti dell’appropriatezza d’uso di questi farmaci, che riguarda in particolare l’utilizzo di dosaggi non terapeutici, le prescrizioni per tempi non adeguati ed eccessivamente lunghi (soprattutto in particolari soggetti, come gli anziani), l’utilizzo autoterapico, l’assenza di monitoraggio, ecc. Tutto ciò deve essere messo in relazione con il fatto che, sebbene queste molecole siano caratterizzate da un buon profilo di rischio-beneficio, esse possono comunque causare effetti indesiderati che, associati al rischio di dipendenza, devono essere monitorati e riconosciuti nel paziente, specialmente in quello anziano.
L’età avanzata, infatti, influenza sia la farmacocinetica che la farmacodinamica, aumentando il rischio di eventi avversi.
Negli ultimi anni si è assistito in Italia, come in molti altri Paesi, ad un crescente utilizzo di farmaci sedativo-ipnotici e ansiolitici, soprattutto di tipo benzodiazepinico, che ha stimolato un forte dibattito in merito a un uso più razionale.
Il Rapporto OsMed del 2019 ha messo in luce come le benzodiazepine, così come gli ipnotici non benzodiazepinici, siano tra i farmaci di classe C maggiormente acquistati dai cittadini e come siano caratterizzati da un’eterogeneità nei consumi a livello regionale.
L’incremento nell’utilizzo è dovuto ad una serie di cause di varia natura, tra cui l’aumento delle patologie legate allo stress, l’abitudine e la convinzione di risolvere la problematica ricorrendo al trattamento con queste sostanze, ma anche ad un limitato controllo e ad un approfondimento non sempre adeguato della condizione del paziente da parte dei prescrittori.”

Curiosità

L’Italia, nella classifica della spesa sui farmaci rapportata al PIL è al terzo posto, preceduta solamente da Portogallo al secondo posto e Spagna al primo.

Informazioni utili

Molti farmaci vengono acquistati dalle persone autonomamente, per quello che viene chiamato auto-terapia. Questo però non va bene. Per nessun tipo di farmaco. Solamente un medico può prescrivere farmaci e a volte, come è scritto nell’estratto del rapporto qui sopra riportato nemmeno loro fanno le corrette valutazioni.

Noi non siamo medici e non vogliamo dare consigli in tal senso. Riportiamo semplicemente notizie prese da organi ufficiali che valutano, in base ai rapporti ricevuti e agli effetti collaterali registrati.

L’abuso di farmaci e medicinali che influiscono sul sistema nervoso centrale è la cosa peggiore. Tranquillanti e sedativi, che vengono utilizzati per ridurre tensione, stress e ansietà rallentano le funzioni cerebrali, mentre gli stimolanti fanno l’esatto opposto. Questi farmaci, insieme ad oppiacei e antidepressivi hanno effetti a breve e lungo termine che possono causare gravi scompensi fisici e mentali. Molto spesso questi psicofarmaci fanno insorgere nel soggetto violenza, incubi e molto altro.

Prima di utilizzare QUALSIASI farmaco, sia esso prescritto che no, informati sugli effetti a breve e lungo termine, sugli effetti collaterali. Persino lo sciroppo per la tosse, se assunto in quantitativi sbagliati o con altri farmaci può avere brutte conseguenze.

Se vuoi informarti utilizza questo opuscolo. Puoi scaricarlo gratuitamente qui in italiano e puoi ordinarne delle copie. È importante essere informati.

Vuoi leggere il rapporto completo sul consumo di farmaci? Lo trovi qui. Sono più di ottocento pagine!

 

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