Giornata Mondiale contro elettroshock 16 maggio
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elettroshock
©CCDU.org

Per la rubrica accadde oggi, ricordiamo la Giornata Mondiale contro l’elettroshock o TEC. Nel post ti spiego cos’è di preciso e perché combatterlo.

Spesso nell’almanacco del giorno raccontiamo dei fatti accaduti o delle ricorrenze, non dimentichiamo però le giornate mondiali o internazionali istituite per ricordare, celebrare, o lottare contro qualcosa di negativo presente nella società.

Il 16 maggio Giornata Mondiale contro elettroshock

L’obiettivo della giornata mondiale contro la terapia elettroconvulsiva (TEC), chiamata anche elettroshock è principalmente informare le persone dei danni che questa pratica causa al cervello.

Sì, moltissime persone sono convinte che questa pratica barbara non venga più utilizzata e no, non è così, purtroppo.

Nel mondo ogni anno circa un milione di persone vengono sottoposte all’ETC (acronimo inglese). alcune centinaia di persone che vi sono sottoposte muoiono, ma cerchiamo di capire meglio questa pratica in modo da sensibilizzare più persone possibile e fare in modo che non venga più utilizzata.

Jack Nicholson Qualcuno volò sul nido del cuculo 1975
Jack Nicholson in “Qualcuno volò sul nido del cuculo” – 1975 il film denuncia più famoso

Storia dell’elettroshock

Purtroppo l’Italia ha avuto un ruolo determinante nella sua scoperta e conseguente utilizzo. Ti sembrerà assurdo, ma l’elettroshock ha avuto origini da un macello di Roma (esattamente dove ammazzano e macellano gli animali).

Negli Anni Trenta del secolo scorso Ugo Celetti, all’epoca direttore del Dipartimento di Malattie Mentali e Neurologiche dell’Università di Roma iniziò a fare esperimenti sui cani utilizzando due elettrodi attraverso i quali faceva passare una scarica elettrica.

Ai poveri animali venivano apposti un elettrodo sul muso e uno nell’ano. Morivano per arresto cardiaco. Cosa volesse dimostrare questo tizio e perché sottoponesse dei cani a questa barbarie?

In ogni modo nel 1938 provò lo stesso trattamento sui maiali del macello di Roma, quelli che venivano uccisi per diventare cibo per umani. In quel frangente si rese conto che una volta subito l’elettroshock gli animali erano più mansueti e quindi davano meno grattacapi mentre li si uccideva.

Il Celetti quindi pensò che poteva sottoporre anche gli esseri umani all’elettroshock, come terapia per alcune malattie. Lo stesso Celetti disse: “se non ci fosse stata questa circostanza fortuita e fortunata del macello l’ETC non sarebbe nato.”

La prima cavia fu un detenuto che vi sottoposto contro il proprio volere. Fu sottoposto ad una prima scarica e poi ad una seconda molto più violenta che lo uccise.

A sviluppare la macchina per la terapia elettroconvulsiva un allievo del Ceretti, lo psichiatra tedesco Lothar B. Kalinowsky che poi lo introdusse negli altri stati europei e poi negli Stati Uniti.

Solo qualche anno dopo, nel 1840, l’elettroshock era utilizzato a livello internazionale. Facciamo notare che una scarica elettrica di questo macchinario può arrivare fino a 460 Volt, in pratica quasi il doppio di quella che si può prendere da una presa di corrente (e sappiamo benissimo quali conseguenze comporta).

Su cosa si basa l’elettroshock

Sull’idea che il cervello umano, sottoposto ad una scarica elettrica di questa portata possa essere curato da malattie quali la depressione.

La terapia elettroconvulsiva si basa però su teorie e studi che non hanno alcuna base scientifica. Il famoso neurologo John Friedberg dichiarò, dalle pagine del Psychology Today che:

è inefficace e chiaramente dannoso. Causa danni cerebrali che si manifestano in maniera grave e spesso crea perenne perdita di memoria, incapacità di apprendimento e disorientamento spazio-temporale.

Anche la U.S. Mental Health Foundation ECT Fact Sheet, nel 2003, scrisse.

“Lo shock (ndr elettrico) causa danni cerebrali, perdita della memoria, disorientamento creato dall’inganno che i problemi sono spariti…”

Colin Ross, uno psichiatra texano, invece dichiarò:

“Vi è un danno cerebrale notevole, vi è perdita di memoria, l’indice di mortalità sale, l’indice dei suicidi non scende… vi sono molti effetti collaterali.”

Quando iniziarono a proibirne l’utilizzo

Fu la California, nel 1976, ad introdurre una legge che ne impediva l’utilizzo su pazienti che non fossero consenzienti. Una legge che metteva un freno all’uso indiscriminato dell’elettroshock, ma che comunque lasciava molto spazio. Era sufficiente convincere una persona che ne aveva bisogno per avere il suo consenso.

Negli Anni Novanta ne proibirono definitivamente l’uso sui minori e in Italia ad introdurre una legge in tal senso, che ne proibiva l’uso su minori, anziani e donne in gravidanza fu la regione Piemonte.

Eppure, nonostante molte ricerche e studi universitari ne sostenessero l’inefficacia, anche nel guarire la depressione, gli psichiatri continuarono ad utilizzarlo come terapia.

Effetti collaterali dell’elettroshock

È una pratica brutale che brucia letteralmente il cervello distruggendo la personalità, l’individuo stesso, oltre che la sua creatività ed ogni forma d’arte. La persona perde la ragione del tutto o in parte e non è più in grado di avere una vita.

In casi estremi la persona può diventare pari ad uno zombie, senza più volontà. Purtroppo viene ancora visto da molti come una terapia di guarigione.

ETC e arte

Moltissimi sono gli artisti che nel corso del tempo sono stati sottoposti alla barbara terapia dell’elettroshock solo perché erano diversi o avevano difficoltà nella vita. Eccone una lista e sono certa che di alcuni di questi artisti ne hai sentito parlare almeno una volta.

Alda Merini

Inizio da lei non solo perché è italiana, ma anche perché qualche settimana fa è andato in onda uno speciale su di lei sulla RAI, in seconda serata.

C’erano alcune testimonianze di persone che la conoscevano e di Alda stessa che raccontò come fosse finita a ricevere l’elettroshock.

Quando i suoi figli erano piccoli, dopo una discussione tra lei e il marito, quest’ultimo se ne andò lasciandola per giorni da sola con i bambini, senza soldi per dal loro da mangiare.

Quando tornò lei era comprensibilmente arrabbiata ed ebbe un atteggiamento ostile nei confronti del marito. Lui si presentò poco dopo con i Carabinieri e la fece internare per la prima volta. Lei stessa raccontava di come questo evento l’avesse segnata per sempre (durante la vita ne ricette a decine di elettroshock).

In questo video puoi vedere Claudia Gerini ripercorrere le tappe della vita di Alda Merini. È lo speciale di cui ti ho parlato poco fa. Te lo consiglio per capire meglio sia questa grande poetessa italiana, che la pratica brutale dell’elettroshock.

Altri artisti sottoposti a elettroshock

Vivien Leigh Via col Vento Un tram chiamato desiderio Marlon Brando

Vivien Leigh, la Rosella di Via col Vento e di Un tram chiamato desiderio. Purtroppo mentre era impegnata in un’opera teatrale fu colpita dalla tubercolosi (TBC) da cui non guarì mai del tutto. Venne curata con dei farmaci che provocavano effetti collaterali come convulsioni e psicosi. Invece di porre rimedio a questa situazione cambiando farmaci fu sottoposta a diversi elettroshock che la rovinarono completamente fino a portarla alla morte.

Il mago di Oz Judy Garland
Il mago di Oz Judy Garland

Judy Garland, famosa per il Mago di Oz fu internata in cliniche psichiatriche dove fu sottoposta a brutali elettroshock (non aveva ancora 27 anni).

Il premio Nobel Ernest Hemingway fu internato in una clinica per malattie mentali con l’inganno. Gli furono somministrati più di venti elettroshock. Si suicidò due giorni dopo essere stato dimesso dalla clinica psichiatrica dove era stato detenuto.

Ernest Hemingway

Bud Powell, mito del jazz, dopo essere stato picchiato dalla polizia fu ricoverato in un istituto psichiatrico dove lo sottoposero all’elettroshock. Motivazione? Lui continuava a dire di essere un pianista e compositore famoso (cosa che era vera) loro gli diagnosticarono invece una malattia con sintomi di “manie di grandezza”. Gli misero anche la camicia di forza.

La lista di artisti sottoposti a elettroshock o a terapie farmacologiche con psicofarmaci è davvero molto lunga, questi sono solo alcuni esempi.

Cosa viene fatto per annientare l’elettroshock

Nel 1969 il dottor Thomas Szasz, emerito professore di psichiatria diede vita, insieme alla Chiesa di Scientology, Citizens Commission on Human Rights (CCHR) ente, non a scopro di lucro, attivo in tutto il mondo, che vigila sulla salute mentale dell’umanità.

Puoi trovare qui il sito mondiale e qui il sito italiano.

Se vuoi maggiori informazioni sugli effetti brutali dell’elettroshock puoi guardare questo video. (Se però sei una persona facilmente suggestionabile te ne sconsiglio la visione, è piuttosto forte e raccapricciante).

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Leggi anche qualcosa sui farmaci prescritti.

 

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