L’alcol rovina la vita, essere alcolisti ti priva di ciò che di più caro e puro tu possa avere. Ma come aiutare chi ha problemi di alcolismo? Mi è diventato improvvisamente reale quanto sia difficile nel momento in cui ho pensato a come aiutare un amico.
E ho conosciuto Germano Gomes, Mani per gli amici. Chi è? Ti racconto un’intervista emozionante!
Ho incontrato un amico e quando ci siamo salutati ho capito che aveva bevuto, e parecchio. Quando sono rimasta sola non ho fatto che pensare a come aiutarlo a capire che si sta rovinando. Non so se ti è mai capitato, ma è difficilissimo aiutare chi sta abusando di alcolici e droghe.
Per noi che non ne facciamo uso è così “normale” capire e vedere quanto danneggino. Purtroppo per chi invece è “dentro al problema” è tutto il contrario.
Mi sono guardata attorno alla ricerca di un modo per aiutarlo e tramite amici e conoscenze mi sono trovata a parlare con Germano. Mi sono fatta raccontare la sua storia e ne sono rimasta colpita.
A dodici anni i suoi si separano, dopo due anni lui è totalmente “distaccato” da loro e dal mondo che lo circonda, a tal punto che inizia a bere. L’alcol diventa una soluzione ai problemi che ha. Non parla con i suoi, non comunica.
La sua vita procede lineare sui binari dell’alcolismo. Ha un figlio, ma continua a bere. Anche se la sua famiglia cerca di aiutarlo, di fargli capire che deve smettere, per il suo bene, lui non dà retta a nessuno.
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L’alcol
“L’alcol è la droga peggiore perchè è legale” dice Germano “Ero in confusione, non capivo la vita, e ho iniziato a bere. Ho continuato a farlo per diciannove anni. Sono diventato anche diabetico”.
Ma cosa fa l’alcol?, gli domando.
“Arrivi a fregartene completamente degli altri e di te stesso. La famiglia cercava di aiutarmi, ma io non li ascoltavo, anzi, bevevo ancora di più. Non riuscivo nemmeno più a guardare negli occhi mio figlio. Mi stavo rovinando la vita è stavo rovinando la vita anche ai miei cari”.
Sono curiosa, gli chiedo cosa lo ha spinto a smettere, perchè sono due anni che non tocca un goccio di alcol.
“La mia famiglia, è stato proprio mio figlio a farmi capire. Lo prendevano in giro per come ero e io, mi sono accorto che lo stavo privando non solo di un padre, ma della possibilità di avere degli amici veri e sinceri”.
Così ha deciso di “fare qualcosa”. Hanno cercato un centro che potesse aiutarlo. È qui che ho iniziato davvero a provare una grande ammirazione per Germano.
Lui non solo aveva deciso di fare qualcosa per cambiare totalmente la sua vita, ma stava per intraprendere un viaggio lunghissimo, da solo, per farlo.
Già, perchè io pensavo Germano forse uno straniero che viveva in Italia, invece lui, quando decide di dire basta alla sua vita da alcolista, vive in Angola, uno stato dell’Africa Centrale.
Da solo si fa un viaggio di diciannove ore per raggiungere il centro di disintossicazione, in Piemonte. Arriva e non trova nessuno che parla inglese. Lui parla cinque lingue, la sua famiglia gli diceva spesso che bevendo sprecava il suo talento.
In tre mesi impara l’italiano poi inizia il programma.
“Ho riacquistato i miei valori personali, ho capito che la rabbia era solo una scusa per bere. Ho imparato a vivere e a comunicare con le persone. È stata dura, ma sono riuscito a uscirne”, mi racconta.
La sua storia mi emoziona, gli chiedo della sua famiglia.
“Per due anni non ho potuto andare a casa, lo scorso Natale sono tornato a trovarli. Mio figlio adesso ha diciassette anni. La cosa più bella è stato riuscire a guardare mio figlio negli occhi. Ho visto il suo sguardo. Sono orgogliosi di me adesso. La mia famiglia è fierissima di me. Sanno che c’è l’ho fatta. È stato difficilissimo, ma volevo cambiare e ce l’ho fatta. Quando sono andato in Angola sono uscito con i miei fratelli, con gli amici, gli stessi di un tempo e non ho nemmeno sentito la voglia di bere. Sto bene”.
Gli chiedo cosa direbbe ad una persona come lui, se dovesse cercare di fargli capire che è importante smettere.
“Gli direi … Abbiamo solo questa vita, ed è corta. Almeno provaci perchè è la tua vita che stai salvando. A volte penso .. Ero arrivato a non riuscire a guardare mio figlio negli occhi… Tutto il tempo che ho sprecato lontano da lui perchè bevevo… Non torna più indietro, se ci penso adesso… Ancora me ne dispiaccio. Bere non porta a nulla, non ne vale la pena”.
Quando ho salutato Germano, Mani per gli amici, mi sentivo più ricca. E felice. Mi ha trasmesso tutta la sua felicità e la sua rinnovata voglia di vivere. È come se fosse nato due anni fa e ora ha un futuro davanti. Lui e la sua famiglia.
Cosa fa adesso?
“Sono rimasto in Italia, a lavorare al centro, per aiutare altri ragazzi ad uscirne”.
Mani oggi ha trentacinque anni e gli auguro il più bel futuro che si possa immaginare.
Chissà che il mio amico leggendo questa sua storia decida di smettere. Me lo auguro per lui. Intanto ho preso nota del numero di telefono del centro, puoi prenderne nota anche tu se hai un amico che beve troppo ed è alcolizzato:
Associazione Narconon Piemonte 0141 943 753
sito di riferimento Narconon Piemonte.
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