Nel post vediamo insieme cos’è il decluttering e perché fa bene farlo regolarmente tra le pareti domestiche, e non solo tra quelle.
Questa è una piccola guida al decluttering con tutte le info necessarie a comprendere bene una pratica nel lifestyle che aiuta in tutti i campi sotto tanti punti di vista.
Indice dei Contenuti
Significato di decluttering
Come sempre vediamo cosa significa la parola perché la comprensione passa prima di tutto dal conoscere il termine che si usa per descrivere il concetto di cui stiamo parlando.
Il termine anglosassone significa letteralmente “riodinare, eliminare ciò che ingombra per fare spazio”.
In pratica ci si libera di tutto ciò che si è accumulato nel tempo e che non utilizziamo più. Può essere che non ci serva, che non ci vada più bene, che sia rimasto parcheggiato da qualche parte e dimenticato.
Spesso la confusione disturba e rende stressati, non solo nell’ambito degli ambienti. Anzi, la confusione che hai attorno si può sviluppare anche in confusione mentale.
Ci hai mai fatto caso? Spesso nel disordine non troviamo ciò che stiamo cercando.
A rendere questa pratica famosa è stato sicuramente anche il libro sul “Potere del riordino” di Maria Kondo.
Questa tecnica è giapponese, con l’autrice del libro. Nella filosofia zen riordinare gli spazi in cui si vive è un rito che produce grandissimi vantaggi spirituali e libera la mente, non solo l’ambiente che abbiamo attorno.
Cos’è il decluttering
Il decluttering, come si può ben immaginare, è quell’operazione di pulizia e riordino che ognuno dovrebbe fare regolarmente non solo nel proprio armadio, ma in casa.
Soprattutto le persone come me, accumulatrici seriali di tutto, non dovrebbero aspettare anni, ma organizzarne uno almeno ogni sei mesi.
Come fare bene il decluttering
Decidi da dove cominciare. Se vuoi sottoporre l’intero appartamento al decluttering non saltare da una stanza all’altra come un grillo.
Scegli da quale partire e non passare ad un altro locale fino a che non hai finito con quello.
È il modo migliore per farlo, garantisce praticità, non perdi tempo e inoltre ti garantisce efficacia.
Altro suggerimento: non ammonticchiare le cose in tanti piccoli gruppetti per poi rimetterli insieme e pensarci in un secondo momento, o per poi decidere cosa farne.
Le cose sono due:
- o lo tieni
- o non lo tieni. E qui poi deciderai cosa farne (buttare, regalare, donare, riciclare e quant’altro).
Quindi organizzati per avere lo spazio per fare due gruppi. Da una parte metti le cose che tieni dall’altra quelle che butti.
Tira fuori tutto dalla stanza (a parte i mobili, ovviamente, a meno che non siano piccoli o tu ti voglia sbarazzare anche di quelli).
Se vuoi essere pratica e veloce, per le cose che decidi di non tenere organizza scatoloni o sacchi e suddividi le cose a seconda della “fine” che faranno.
Li donerai? Allora sacco da portare in parrocchia, nei centri o a quei cassoni di raccolta che ci sono per le strade.
Li regali a qualche amica? Fanne una bella borsa.
Li butti? un bel sacco nero, e via discorrendo.
In questo modo te ne dovrai occupare una volta sola.
Cosa tenere mentre fai il decluttering
Il senso è di liberarsi di ciò che non serve, che è rotto, rovinato o vecchio, ma anche di quelle cose che non ti rendono felice.
Ad esempio un paio di jeans che indossavamo quando uscivamo con l’ex per cui soffriamo ancora o una maglietta che ci ricorda una brutta gaffe che abbiamo fatto, tanto per fare qualche esempio.
Cosa non tenere facendo il decluttering
I vestiti che non ci vanno più bene. sbarazzarsene al più presto. Vecchie tovaglie con non usi da anni (saranno anche ingiallite e imbruttite). Scarpe fuori moda (se sono vintage le puoi vendere, ci sono persone che amano questo stile), elettrodomestici malfunzionanti, vecchi telefoni cellulari, scartoffie che non hanno nessun valore e non servono (non quelli di banche e fiscali) a meno che non siano passati i termini di legge. Puoi leggerli qui.
Persino tra i libri e le enciclopedie puoi fare decluttering donando ad amici e persone meno fortunate tutto ciò che non usi. Persone a cui servono ne faranno un uso sicuramente migliore.
E in cucina?
Via piatti vecchi, servizi belli che tieni solamente perché altrimenti tua mamma ti fa una filippica lunga un chilometro, vassoi d’argento di quando ti sei sposata che non hai usato una volta, oppure il servizio da tè della zia Vittoria quando tu non bevi il tè nemmeno sotto tortura (a meno che non abbia un valore affettivo o economico).
Che dire poi di bigotteria, anelli, e gioielli d’oro che non hanno mai visto la luce?
Come puoi intuire qualunque locale della casa, compreso l’ufficio, può essere oggetto di decluttering. io devo farlo senz’altro nell’ambiente circostante la mia scrivania. Purtroppo sono un’accumulatrice seriale di carta.
Il modo migliore per fare decluttering è sbarazzarsi di tutto il superfluo, orientando se stessi solamente su ciò che è fondamentale.
Quando fare il decluttering
Quando sei infelice, quando sei annoiata, quando giri in giro per la casa con mille pensieri per la testa. Credimi è un ottimo modo per pensare ad altro. Inoltre, come ti dicevo, il potere del riordino agisce anche sullo stress. Ha un’azione calmante.
E poi almeno ogni sei mesi, o ancora meglio, al cambio di stagione. Quando fai le pulizie di primavera, spalanchi le finestre e fai le pulizie di fino. Ecco. Utilizza l’occasione per sbarazzarti di tutto ciò che non serve, e non ti fa felice.
Vedrai che magicamente avrete più spazio in casa, e vi sentirete tutti meglio. Avere troppa roba in giro non solo crea confusione, ma anche una sensazione di soffocamento a volte.
Ora che abbiamo capito meglio Cos’è il decluttering e perché fa bene non dobbiamo che cominciare… lo so, può essere dura, ma poi ti sentirai meglio. Provare per credere. Liberarsi delle cose può essere veramente terapeutico.
Trovi altri articoli nella rubrica Vita in appartamento.
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