In Italia i Negozi che chiudono causa crisi sono 30 al giorno, 2.700 al mese. Solo dall’inizio di questo anno ben 25.000 attività commerciali hanno chiuso i battenti.
Colpa dei centri commerciali? Di quelle realtà spesso cinesi dove trovi tutto a pochi euro? I negozi che chiudono sono sempre di più, ma vediamo questo cosa comporta.
Se da un lato si potrebbero apprezzare i centri commerciali e le realtà dove compri tutto a un euro, che da un lato vanno incontro alle esigenze di famiglie italiane sempre più povere, dall’altro ci troviamo a fare i conti con chi, proprietario di un’attività, chiude causa crisi, con spesso sulle spalla grossi debiti.
Povertà di famiglie e gente senza lavoro, ecco la realtà dell’Italia dei giorni nostri.
In questo panorama le difficoltà sono sempre maggiori e spesso al danno si aggiunge la beffa. Chi chiude si ritrova a fare i conti in passivo.
Ecco dieci consigli per chiudere con il minor danno possibile.
Indice dei Contenuti
Negozi che chiudono causa crisi, cosa fare
Spesso un negozio rappresenta i sacrifici di una vita, a volte viene passato dai genitori ai figli, altre viene aperto proprio come speranza per il futuro, ma oggi le difficoltà e le spese sono davvero ingestibili.
Punto 1
Lascia da parte i sentimentalismi e affronta la realtà della situazione: se sei in perdita inutile andare avanti. Peggioreresti la situazione.
Punto 2
Controlla i conti e fai un bilancio di quanto sei in perdita e di come potresti fare per risolvere la situazione. A volte è possibile, in altri casi no. Se fallisci e hai una società di un certo tipo, come ad esempio una sas, fallirai anche come persona fisica e questo ti impedirà, per cinque anni, di avere un conto corrente e del credito o un mutuo. Inoltre i creditori potranno portarti via ciò che è di tua proprietà per saldare i tuoi debiti
Punto 3
Se la situazione è grave trova un bravo legale (non è così semplice!) che possa seguirti e aiutarti nelle questioni legali.
Punto 4
Per racimolare più soldi possibili fai un inventario di tutta la merce che hai e vendila. La prima cosa che devi fare è una SVENDITA TOTALE. Se ti rivolgi ad una di quelle agenzie che le organizzano però dovrai pagarle e sono molto costose. Parte del ricavato della svendita dovresti usarlo per pagare loro.
Ci sono modi meno onerosi per organizzarla. Puoi farlo da sola, non è così difficile, ma devi procurarti le informazioni necessarie. A questo link puoi trovare informazioni più dettagliate e anche un’agenzia che può organizzarti campagne promozionali a costi contenuti.
Punto 5
Svendi il più possibile in modo da rientrare almeno in parte di un po’ di soldi e mettili su un conto a parte, ti serviranno per concordare con i fornitori. Un avvocato saprà darti maggiori e più dettagliate informazioni, ma si chiama Concordato preventivo. In sostanza ti metti d’accordo con i tuoi creditori per un saldo e stralcio. Significa che concordi con loro quanto puoi dare per chiudere i debiti e le pendenze. In questo modo non fallisci.
Punto 6
Quando avrai finito la svendita avrai da parte un gruzzoletto. Usalo per sistemare i conti il più possibile, con l’aiuto dell’avvocato vedrai come.
Punto 7
Con le svendite puoi liberarti della maggior parte della merce, ma non di tutta. Ci saranno sempre rimanenze. A questo punto cosa farne? rivolgiti ad uno stockista. Qui si apre un mondo. Ci sono quelli che lo fanno di mestiere e quelli che si improvvisano.
Di solito sono alcuni ambulanti (le persone che fanno i mercati) a improvvisarsi stockisti, ma sono abituati a pagare poco. Anche loro soffrono della crisi e spesso non hanno a disposizione grosse cifre, ma del resto mal comune non fa mezzo gaudio!
Rivolgiti a strutture e aziende che offrono il giusto, in relazione ai parametri che vengono utilizzati nel settore.
Si parla di una percentuale sul costo che varia se la merce è Pronto Moda oppure firmata, dell’anno in corso oppure di stagioni passate.
A questo link trovi un’azienda che acquista a stock da negozi e attività commerciali.
Perchè scegliere un’azienda? Per solidità. A volte chi si improvvisa stockista ha pochi soldi in tasca e fa offerte basse non perchè la merce vale poco, ma perchè non ha soldi. Un’azienda dovrebbe essere solvente.
Punto 8
Una volta scelto a chi vendere le tue rimanenze:
- accertati che portino via tutto, non soltanto i pezzi migliori. A volte arriva qualcuno, ti paga di più i pezzi più di valore (in genere i capospalla) e ti lascia il resto, magari magliette, che poi da sole non valgono più nulla.
meglio dare via tutto insieme alla stessa cifra che ritrovarsi con ulteriori rimanenze. - Chi compra deve pagarti in contanti (fino alla cifra di 3.000 euro stabilita dalla legge) oppure con carta di credito o bonifico bancario PRIMA del ritiro della merce. NON DARE NIENTE a nessuno se prima non ti hanno pagato. Potresti ritrovarti con un assegno buco e senza merce. Una beffa che non saresti la prima a subire.
Punto 9
Se qualcuno viene e ti fa un’offerta e verrà poi a ritirare fatti lasciare un acconto che “fermi” la merce e valga come promessa di ritiro. A volte poi non ripassano e tu ti ritrovi a fare i conti con una promessa che si risolve in nulla di fatto e che ti fa solo aspettare magari per settimane.
Se è interessato alla merce ti lascia un acconto. Scrivete una carta. Se poi non viene a ritirare entro una data che stabilite non devi ridargli i soldi.
Punto 10
Lo inserisco per ultimo, perchè è più che altro un suggerimento per quando mostri la merce ad eventuali acquirenti: NON LA INSCATOLARE. Se lo fai chi la acquista avrà meno possibilità di visionarla bene e con calma e ti farà un’offerta inferiore. Del resto chi comprerebbe a scatola chiusa rischiando di acquistare merce brutta, rovinata o difettosa?
Spero che questi pochi consigli sull’argomento negozi che chiudono causa crisi ti possano essere d’aiuto. In bocca al lupo per tutto e spero tu possa chiudere per poi trovare nuove opportunità di lavoro.
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